Ven. Nov 22nd, 2024

lattenobileNell’estremo nord dell’appennino sannita, nel comune di CastelPagano, in quella parte che vede e sente il Molise come elemento identitario e ambientale, troviamo i protagonisti del Latte Nobile,  un progetto di Slow Food, che ne ha fatto un presidio, all’interno dell’ampio contenitore Anfosc (Associazione Nazionale Formaggi sotto il cielo).

8 allevatori che lasciano gli animali pascolare allo stato brado, senza stalle,  alimentati con orzo e grano locale, bandendo ogni tipo di insilato e alimenti geneticamente modificati. Il risultato ( lo abbiamo sperimentato, in un laboratorio guidato dalla responsabile del presidio Mariolina Boscarelli)  è un latte incomparabilmente diverso al gusto del consumatore, rispetto a quelli che si trovano in commercio in ogni dove, con aromi intensi ( molto floreali in cui l’erba o il fieno si avvertono chiaramente)  e un maggior numero di antiossidanti, maggior contenuto di beta carotene  e il doppio di Omega 3, una media superiore di acido linoleico coniugato (CLA), insomma una vera e propria medicina anticancro, tanto che il progetto è stato presentato e utilizzato all’ ospedale Santobono di Napoli. L’Anfosc e Slow Food, con l’ausilio della Regione Campania, sostengono questa microfiliera che trova il suo imbottigliamento presso l’Agricola Vallepiana di Eboli, che lo pastorizza a 72° per poi confezionarlo con una scadenza fino a 5 gg, solo fresco, intero e pastorizzato. Regione Campania aiuta il progetto con il Psr,tramite il progetto Nobilat, indicando ai  produttori  l’obbligo di avere animali  molto giovani rispetto alla media, utilizzati senza le forzature dell’industria del latte (Ogni animale della filiera del latte nobile produce il 30% in meno dell’animale utilizzato dall’industria) e  che trascorrono la maggior parte del tempo all’aperto, presso  pascoli coltivati con un mix di leguminose e graminacee, tutta la produzione, infine, è esaminata da un unico laboratorio accreditato che si trova in Sicilia. Non è facile provvedere, come si può immaginare alla distribuzione al consumatore del latte nobile, che lo si trova in commercio a 1,70 €, con una remunerazione giusta per l’allevatore e tenendo in considerazione della microfiliera che non utilizza i metodi industriali.Sono previsti punti di distribuzione settimanali in tutta la regione, per conoscerli  http://www.lattenobile.it/index.php?option=com_content&view=article&id=60&Itemid=64&lang=it

Altre risorse www.anfosc.it

 

 

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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