Perché le diagnosi di celiachia sono in grande aumento? E’ sufficiente la maggior attenzione verso questa intolleranza alimentare da parte della classe medica, unitamente alla disponibilità di test sempre più validi per svelarne l’esistenza, per spiegare questa vera e propria esplosione di casi di celiachia? Anche se lo sviluppo delle conoscenze ha favorito in maniera sensibile l’incremento delle diagnosi, altri fattori sono sicuramente coinvolti nell’incremento diagnostico della celiachia, malattia autoimmune che può essere definita come un’intolleranza permanente al glutine, componente proteica di alcuni cereali. Fra questi il dato che oggi la popolazione mondiale consuma una maggior quantità di cereali e che quelli attualmente utilizzati sono assai più ricchi di glutine di quanto non fossero quelli del passato.
Questo aumentato carico di glutine potrebbe spiegare lo sviluppo progressivo di nuovi casi di intolleranza al glutine che hanno portato in pochi anni il numero delle diagnosi a raddoppiarsi arrivando a 135.000, con un incremento di circa il 10% all’anno negli ultimi 5 anni mentre il numero teorico di celiaci dovrebbe essere intorno ai 600.000 (dati 2011 dell’ultima relazione al Parlamento sulla celiachia presentata nel 2012 –http://www.salute.gov.it/ – vedi tabelle allegate).
Le prolamine e le glutenine ad alto peso molecolare contenute nel frumento, nella segale, nell’orzo, nel farro e nel kamut sono in grado di innescare nei celiaci una serie di alterazioni del sistema immunitario in grado di portare ad un severo danno dell’intestino tenue con conseguente perdita dei villi intestinali e comparsa di quella mucosa piatta che è la caratteristica istologica di questa patologia. Anche se l’intestino tenue rimane il principale, ed in molti casi, unico organo-bersaglio, la celiachia può assumere, in una discreta percentuale di celiaci, le caratteristiche di una malattia sistemica con interessamento di numerosi altri organi ed apparati, tra i quali le ghiandole endocrine, il sistema nervoso centrale e periferico, l’apparato cardiovascolare, il sistema connettivo e osteoarticolare, il fegato ed il sistema emopoietico.
L’elemento scatenante la celiachia è, quindi, il glutine che per innescare i meccanismi immunologici patogenetici, necessita comunque di una particolare predisposizione genetica che viene a ricoprire un ruolo di primo piano nella diagnosi della malattia celiaca.
Un’altra domanda di grande attualità è se si nasce celiaci, con sviluppo immediato dell’intolleranza al glutine nell’infanzia non appena vengono introdotti nell’alimentazione cereali che lo contengono, o se invece si diventa celiaci lungo il decorso della vita a fronte dell’intervento di fattori ambientali scatenanti. L’esperienza degli ultimi decenni ha chiaramente dimostrato che non si nasce celiaci, ma lo si diventa nel corso della vita e che qualsiasi età della nostra esistenza può segnare l’inizio di questa malattia. “Anche alcuni fattori ambientali possono svolgere un ruolo determinante nello scatenamento della celiachia a cominciare dalle infezioni come quelle da Rotavirus o da Adenovirus e altri ceppi virali, così come gastroenteriti di natura batterica contratte dopo un viaggio in paesi con condizioni igieniche non ottimali o infezioni da parassiti. – spiega il Prof. Umberto Volta, Responsabile della struttura semplice di malattia celiaca e sindromi da malassorbimento al Policlinico S.Orsola-Malpighi di Bologna e Presidente dei consulenti scientifici nazionali dell’Associazione italiana celiachia (Csn-Aic) – Fra gli altri fattori ambientali in grado di provocare lo sviluppo della celiachia in soggetti geneticamente predisposti bisogna ricordare la fase del puerperio dopo una gravidanza trascorsa in modo del tutto regolare o stress legati a gravi dispiaceri (ad esempio lutti familiari) o ad interventi chirurgici. Di esempi di questo tipo tutti gli esperti di celiachia sono in grado di citarne a decine. E’ chiaro che tutto ciò non fa altro che confermare che per il manifestarsi della patologia è necessario un habitus genetico ben definito su cui agiscono fattori ambientali in grado di far insorgere la celiachia in qualsiasi età della vita, anche in quella geriatrica”.
Celiaci 2011
REGIONE ANNO 2011
ABRUZZO
BASILICATA
CALABRIA
CAMPANIA
EMILIA ROMAGNA 10.
FRIULI VENEZIA GIULIA
LAZIO
LIGURIA
LOMBARDIA
MARCHE
MOLISE
P.A. BOLZANO
P.A. TRENTO
PIEMONTE
PUGLIA
SARDEGNA
SICILIA
TOSCANA
UMBRIA
VALLE D’AOSTA
VENETO
TOTALE
Fonte: http://www.salute.gov.it/
Tab. 1
REGIONE | 2009 | 2010 | 2011 |
Nuove diagnosi dal 2009 al 2011 |
Nuove diagnosi dal 2010 al 2011 |
% di incremento delle diagnosi |
ABRUZZO |
2.611 |
2.998 |
3.370 |
759 |
372 |
23 |
BASILICATA * |
665 |
591 |
663 |
n.c. |
72 |
n.c |
CALABRIA * |
– |
1.895 |
2.925 |
n.c. |
1.030 |
n.c. |
CAMPANIA |
12.537 |
13.414 |
13.845 |
1.308 |
431 |
9 |
EMILIA ROMAGNA |
8.801 |
9.916 |
10.933 |
2.132 |
1.017 |
20 |
FRIULI VENEZIAGIULIA |
1.951 |
2.241 |
2.471 |
520 |
230 |
21 |
LAZIO |
12.414 |
13.676 |
13.827 |
1.413 |
151 |
10 |
LIGURIA |
3.319 |
3.487 |
3.764 |
445 |
277 |
12 |
LOMBARDIA |
17.777 |
18.755 |
23.884 |
6.107 |
5.129 |
26 |
MARCHE |
2.031 |
2.283 |
2.562 |
531 |
279 |
21 |
MOLISE |
508 |
584 |
628 |
120 |
44 |
19 |
P.A. BOLZANO |
840 |
910 |
1.045 |
205 |
135 |
20 |
P.A. TRENTO |
1.144 |
1.312 |
1.474 |
330 |
162 |
22 |
PIEMONTE |
7.962 |
8.754 |
9.311 |
1.349 |
557 |
14 |
PUGLIA |
6.800 |
6.926 |
7.600 |
800 |
674 |
11 |
SARDEGNA |
3.901 |
4.787 |
5.256 |
1.355 |
469 |
26 |
SICILIA |
9.847 |
10.586 |
10.746 |
899 |
160 |
8 |
TOSCANA |
8.833 |
9.737 |
10.733 |
1.900 |
996 |
18 |
UMBRIA |
1.494 |
1.679 |
1.867 |
373 |
188 |
20 |
VALLE D’AOSTA |
297 |
325 |
354 |
57 |
29 |
16 |
VENETO |
6.748 |
7.626 |
8.542 |
1.794 |
916 |
21 |
TOTALE |
110.480 |
122.482 |
135.800 |
25.320 |
13.318 |
19 |
n.c. = non calcolabile
* La Basilicata e la Calabria in questa tabella fanno caso a se stante. In Basilicata il calcolo dei Celiaci solo dal 2010 è fatto in base ai
pazienti con codice di esenzione per cui i valori del 2009 non sono confrontabili. La Calabria, invece, nel 2009 non ha comunicato i
dati per cui il confronto può partire solo dal 2010.