Sab. Nov 2nd, 2024

vinogreciaLa grande tradizione ellenistica ci ha consegnato, in Magna Grecia, ottimi e innumerevoli vitigni ( la famiglia dei “Greco” nel centro sud, ad esempio, a partire dal Greco Nero di Calabria)  e tecniche di vinificazione, ma non tutto il vino era uguale per i nostri antenati e come un nostro contemporaneo disattento    potrebbe pensare.

Prima di tutto il greco considerava la “systasis”, ovvero la densità o consistenza del vino e la “dynamis“…ovvero ciò che quel vino era in grado di provocare.

Secondo la densità poteva essere classificato come denso, grasso,corposo, capace di necessitare di lunghe digestioni, oppure come vino fine, particolarmente adatto a salire presto alla testa. Gli antichi non erano in grado ancora di conoscere la tannicità o la gradazione alcolica, tantomeno la loro misurazione, per questo, per quanto riguarda gli effetti sui bevitori era classificato in leggero, caldo , vigoroso o con molto tono.Particolarmente importante era, per i consumatori ellenici gli effetti “medici”, si differenziavano le qualità lassative, astringenti, ipnotiche, stimolanti, e sulla base delle necessità preferivano bere vini che rispondessero ai loro bisogni. Il vino non era, di norma, bevuto durante i pasti principali ma durante il simposio, una parte finale del banchetto importante che prevedeva travestimenti e spettacoli di danza e musica. Gli affinamenti lasciavano molto a desiderare, per questo vi era l’abitudine di versare in coppa (spesso il Kylix) una miscela di una parte di vino e tre parti di acqua, nonostante ciò, data la lunga durata dei simposi più “dionisiaci” le ubriacature erano frequentissime. Molto spesso, ad accompagnare il vino, era l’uso di spezie, durante il simposio, ottenute con miscele di ingredienti diversi, spesso anche provenienti dal nord Africa e dall’ Oriente.

Secondo il poeta Ateneo il vino donava al consumatore :

Riso, Saggezza, lucidità di pensiero, buon consiglio

e ne tesse le lodi con i versi:

La Vite che acquieta gli affanni ha donato ai mortali 

Dove non c’è vino non c’è Cipride

nè alcun altro piacere per gli uomini

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

2 pensiero su “La Qualità del Vino ai tempi degli antichi Greci”

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