Dom. Dic 22nd, 2024

fotocasabaiaIl territorio della  Campania Felix, da Pompei al litorale domiziano e alle aree interne del sannio, è stato il grande produttore dei vini del mondo romano, dal Falerno al Gaurano, dall’ Equense al Trebulano, proseguendo per il Taburno dove si produceva la Vennuncola ed il Kapnias, la nostra regione imbandiva quotidianamente le tavole della repubblica prima e dell’ impero poi. Ma come conservavano il vino i romani? Dopo la fermentazione, se appariva maturo, il prezioso liquido era posto nei Dolia, grandi anfore usate anche per i trasporti. Si tappavano con sugheri e pece, una volta arrivate a destinazione il proprietario provvedeva ad interrarle. Sull’anfora era sempre presente un’ etichetta per indicare la provenienza, mentre la data era fornita dall’iscrizione dei nomi dei consoli in carica nell’anno. L’invecchiamento poteva arrivare da 5 a 15 anni in media.L’uso delle botti è invece una importazione dalla Gallia, di solito erano grandissime, anche quanto una abitazione e fatte in legno. Il vino era abbondantissimo, e presenziava nella dieta di tutti, le produzioni erano così elevate che l’imperatore Domiziano provvide a limitarne la produzione a favore del grano, ma ritirò la decisione a causa delle proteste della popolazione dei territori vitati e dei commensali romani.Vastissima era la scelta per i vasi da cui bere, dall’ampulla al cantharus, al popolare poculum, di sicuro i più particolari erano il Cratere, nel quale si mesceva l’acqua col vino e il lusso trovava il suo oggetto con la Diatreta, di solito in oro o argento con vetri lavorati, molto esclusiva era anche la Phiala, senza piede utilizzatissimo durante le grandi libagioni. Il top di “gamma” lo raggiungevano, però i Murrina capis, che venivano dalla Persia, per uno di questi vasi Nerone arrivò a pagare un milione di sesterzi (diversi milioni di euro).

La differenza tra la qualità del vino è ben riassunta da questa iscrizione in una taverna ritrovata a Pompei:

Ditta Bellagioia, salute a chi legge

Bellagioia dice qui si beve a un asse a testa

se darai due assi, berrai meglio,

se sborsi 4 assi berrai vino Falerno

foto interno alloggio terme di Baia

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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