Dom. Dic 22nd, 2024

La XXXVIII edizione di “Vinestate”, svoltasi nel week-end appena trascorso nel centro storico di Torrecuso (Benevento), ha centrato l’obiettivo di accendere i riflettori sulle potenzialità dei vini dell’area del Taburno e su alcune tematiche importanti del settore.

Particolarmente seguiti, da un pubblico composto in buona parte da addetti ai lavori, sono stati sia il talk show sul tema “Agricoltura e paesaggio: difendiamo la SAU” che il convegno “Qualità e Tutela: la falanghina con la fascetta”. Il primo incontro è stato focalizzato su uno degli aspetti maggiormente caratterizzante lo scenario agricolo moderno, vale a dire la dinamica erosiva della terra coltivata che si registra in maniera ininterrotta nell’ultimo ventennio. Il secondo, invece, ha inteso fare il punto sugli sforzi di tutti gli operatori della filiera, dai produttori agli organismi di controllo, per garantire ai consumatori vini prodotti nel completo rispetto delle regole, a garanzia di qualità e integrità.

“I due appuntamenti – dichiara il sindaco Giovanni Cutillo – hanno portato sul tavolo diverse questioni, discutendo anche in merito alle possibili soluzioni. L’incontro di sabato sera, organizzato grazie alla collaborazione del Gal Taburno guidato da Mario Grasso e dedicato all’argomento Sau, pur partendo dalle caratteristiche di talk show ha visto il mondo politico e quello tecnico confrontarsi su di una problematica seria, che necessita di attenzione particolare. Grazie soprattutto alle capacità del conduttore, il giornalista Rino Genovese, i numerosi ospiti hanno dato vita ad una riflessione profonda e dettagliata su un preoccupante fenomeno che segna l’intero comparto agricolo nazionale. La mattina di domenica, poi, la parola è stata data soprattutto ai tecnici, con la presenza all’incontro – spiega Cutillo – delle massime figure del sistema di controllo della qualità, a cominciare dal dottor Giuseppe Serino, capo dipartimento dell’Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari”.

A questi due appuntamenti si sommano le attente degustazioni che si sono svolte nella cornice di palazzo Cito-Caracciolo. Quattro incontri, dedicati in particolare alle etichette aglianico e falanghina, che sono riusciti a calamitare l’attenzione di una numerosa platea, composta in buona parte da giovani, con la presenza anche di tante donne. Convincenti le produzioni delle aziende che hanno partecipato all’edizione 2012 della rassegna, con l’Aglianico del Taburno che ha entusiasmato sia nella versione Riserva che in quella Rosato, la prima produzione a Docg in Italia, così come le etichette Falanghina sono state apprezzate soprattutto per la grande versatilità e l’ampie possibilità di abbinamento a tavola.

“La partecipazione agli incontri e alle degustazioni – evidenzia il primo cittadino torrecusano – sono la dimostrazione che le tematiche e i messaggi affidati a questa edizione di ‘VinEstate’ hanno centrato gli obiettivi. Cala il sipario, dunque, su una rassegna che pur incontrando difficoltà nell’organizzazione, a causa di risorse sempre più limitate e dall’episodio criminoso della settimana scorsa che ha colpito l’ente e ferita la comunità, va a ritagliarsi un posto rilevante nel lungo e ricco percorso di questa manifestazione che resta tra gli eventi più importanti della terra sannita dedicati al vino”.

La kermesse è stata organizzata dal comitato Vinestate e dall’Associazione Aglianico del Taburno, in collaborazione con il comune di Torrecuso ed il patrocinio della Regione Campania, della Provincia di Benevento, dell’Ept di Benevento, della Camera di Commercio di Benevento e del Gal Taburno.

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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