Sab. Nov 2nd, 2024

Il presidente della Coldiretti campana Gennaro Masiello abbandona la diplomazia e lancia bordate contro l’approvazione parziale dei Piani Integrati di Filiera.
Destinatari principali sono il Presidente della Giunta Regionale Stefano Caldoro e i rappresentanti politici.
L’antefatto riguarda il via libera ai Pif solo per la parte dei progetti presentati dalle aziende sul fondo Feasr (PSR).
Sono in ballo circa 200 milioni di euro per dodici Pif per l’intero territorio della Campania a favore dello sviluppo di filiere agroalimentari con progetti presentati da soggetti pubblici e privati su infrastrutture, ricerca innovazione e marketing.

Sono profondamente indignato – attacca il presidente Masiello – come rappresentante delle imprese agricole campane. La Regione ha il dovere di agire rapidamente. Si era puntato sui Pif proprio come strumento ideale per creare maggiore competitività per le filiere agroalimentari campane.Sono stati fatti sforzi enormi per tenere insieme la parte pubblica e le imprese. Abbiamo avuto la forza di ideare progetti di filiera capaci di includere tutti i rappresentanti del mondo delle imprese della ricerca e delle istituzioni.Uno sforzo enorme che non deve essere vanificato. A distanza di tre anni ci ritroviamo ad aver marciato a velocità diverse e non possiamo vedere approvata la progettualità solo in parte.
Già c’è il rammarico di aver avuto l’esclusione di qualche progetto di filera, ma ora ci troviamo in un colossale paradosso. I Pif sono un modello tutto campano, preso addirittura come prototipo di riferimento a Bruxelles e mutuato da altre regioni italiane.
Al danno c’è ora la beffa, perché in altre regioni i Pif sono partiti tranquillamente, da noi no. Per una volta che siamo stati un modello per l’Europa siamo di nuovo in coda. Ci sono 12 progetti in tutta la Campania che aspettano una risposta. L’approvazione solo di un pezzo dopo tanto tempo rischia di essere depotenziato se non si approvano anche i progetti dei soggetti pubblici
“province, Comuni Università Centri di ricerca e Camere di commercio presentati a sostegno di queste filiere di cui neanche si parla.”

Notevoli carenze si rilevano sul piano istituzionale.

“L’amara verità afferma Masiello è che la politica non ha chiuso il cerchio. Siccome è una materia che tocca cinque provincie e migliaia di addetti non capisco il silenzio. Non capisco perché i presidenti delle cinque provincie i consiglieri regionali e le istituzioni tutte non chiedono conto e non fanno pressione su Caldoro che ha le deleghe su Fesr, Fse, Feasr che sono i fondi che finanziano i Pif.
E’ intanto in preparazione un documento tecnico sulla vicenda che sarà presentato a tutte le istituzioni e alle forze politiche per far giungere il grido di allarme fino a Caldoro al quale si chiede di agire sulla vicenda.

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

Un pensiero su “Coldiretti Campania contro i ritardi della Regione per i PIF”
  1. Bravo Masiello, gli imprenditori hanno necessità di risposte chiare ed in tempi brevi.
    La classe politica,per ovvi motivi stenta a condividere queste priorità delle realtà territoriali…..
    Questo non è più accettabile, se vogliamo veramente far crescere il nostro SUD….

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