Confagricoltura: “Mozzarella di bufala campana DOP, le modifiche proposte dal Consorzio di Tutela sono da respingere perché danneggiano allevatori, trasformatori e consumatori”.
Il presidente Pannullo: “Le nostre denunce hanno sollevato un polverone.
No all’utilizzo di cagliata di bufala congelata” .
“Le modifiche proposte dal Consorzio sono una iattura per la Mozzarella di Bufala Campana DOP e siamo lieti che altre organizzazioni stiano raccogliendo il nostro grido di allarme.
Le nostre denunce hanno sollevato un polverone e, finalmente, anche alcuni esperti del settore stanno aprendo gli occhi su quanto da noi denunciato per primi.”
Ecco quanto dichiara Michele Pannullo, Presidente di Confagricoltura Campania.
“Quanto deciso mercoledì 27 giugno dall’assemblea del Consorzio di tutela si sta rivelando un vero e proprio boomerang: con le modifiche al disciplinare che prevedono l’utilizzo di cagliata di bufala congelata, altri prodotti meno qualificati, tipo il “fior di latte”, risulterebbero avere un disciplinare più rigido ed una garanzia di freschezza e qualità maggiore.
Ora speriamo che si uniscano alla nostra battaglia le Istituzioni, in primis la Regione Campania ed il Ministero.
E’ bene far notare che le modifiche proposte non puntano a favorire la generalità ma una piccola schiera di trasformatori che produce prodotto di bassa qualità ed è interessata alla dequalificazione complessiva del marchio DOP per ottenere nuovi sbocchi sulla grande distribuzione organizzata, con gravissimi danni per la qualità del prodotto a scapito dei consumatori.”
“E’, invece, necessario effettuare delle proposte – continua Pannullo – per migliorare la qualità del prodotto e sostenerlo come merita.
In particolare, bisogna affrontare in sede di contrattazione interprofessionale i supposti esuberi di latte anche alla luce della recente normativa che introduce l’obbligo dal prossimo autunno della forma scritta dei contratti di fornitura dei prodotti agricoli; è certamente possibile l’adozione del Regolamento sull’uso del Marchio anche in assenza di modifiche del disciplinare.
Soprattutto, è però necessaria la definizione di un programma di tracciabilità della produzione del latte e della mozzarella al fine di porre in sicurezza il comparto e il prodotto DOP dagli abusi e dalle sofisticazioni, che determinano un grave danno sia agli allevatori che ai trasformatori, anche e soprattutto alla luce di quanto disposto dalla Legge 4 del 03.02.2011, art.7 che obbliga gli allevatori alla registrazione delle produzioni di latte bufalino.
Infine, proponiamo di definire, con gli organi preposti, un piano di controlli e vigilanza adeguato all’importanza e alla diffusione del prodotto con l’obbiettivo di tutelare e favorire la qualità del prodotto e accertare la presenza sul mercato di mozzarella che viene spacciata per DOP non avendone i requisiti o anche non DOP ma prodotta con latte non legale o derivati di latte estero non conformi.”