La settima edizione del Festival degli Autoctoni del Sud che si è appena conclusa mette a segno importanti risultati che vanno ben al di là dell’ottima riuscita della manifestazione sotto il profilo tecnico/organizzativo e della cura con cui ogni dettaglio è stato studiato.
La scelta delle attività proposte si è dimostrata quanto mai appropriata e utile al raggiungimento dei risultati sperati alla vigilia: gli incontri BtoB efficaci quanto mai, il produttore faccia a faccia col compratore coglie la preziosa opportunità di catalizzare l’attenzione sugli aspetti che ritiene maggiormente d’appeal del proprio prodotto; i tour enogastronomici a tema organizzati durante le serate in grado di immergere anche gli ospiti meno avvezzi nell’atmosfera ideale per poter profondamente apprezzare tutte letipicità del Sud e il loro legame col territorio.
Non isolato il caso di buyer che vi hanno partecipato che abbia promesso di modificare la composizione del proprio carnet clienti a favore dei produttori del Sud; i due gruppi delegati all’assaggio, avvenuto rigorosamente alla cieca, assicurano alle valutazioni espresse sui vini sempre più completezza ed attendibilità.
La partecipazione è stata davvero cospicua, le aziende produttrici della Sicilia, Calabria, Basilicata, Campania e Puglia sono state più di 130 e hanno portato oltre 250 etichette di vino da descrivere fin nelle sfumature, per quelle peculiarità capaci di esaltare al massimo la qualità di un prodotto di per sé già di livello considerevole.