Presentato il 27 Giugno in Camera di Commercio a Caserta, ” I Giorni della Canapa, Storia per immagini in Terra di lavoro” il libro del fotografo atellano Salvatore Di Vilio, edito da Rogiosi Editore .
Il bel lavoro di ricerca fotografica, con i testi del professore Fiorenzo Marino e con la prefazione del professor Luigi Parente, è stato salutato dal presidente della Camera di Commercio Tommaso de Simone come una bellissima rappresentazione del sudore del lavoro che ha caratterizzato, fino a diversi decenni fa, la coltivazione della canapa da tessuto in provincia di Caserta, una produzione che, in forme moderne, potrebbe essere rilanciata se si pensa al successo che hanno oggi le produzioni tessili in canapa in tutto il mondo.
A testimoniare, non solo l’impegno del fotografo Di Vilio, ma anche il legame tra questa lavorazione ed il mondo artigiano casertano, è intervenuto il segretario provinciale della CNA Francesco Geremia, che ha sottolineato come il Casertano sia stato informato, nei secoli, da tre grandi produzioni: la Seta, la Mozzarella e la Canapa, che ne hanno modellato la cultura e la società.
L’ autore si è soffermato, non senza commozione, sull’intenso lavoro di ricerca fotografica, durato un trentennio, iniziato con le persone che portavano, nel suo studio fotografico di Succivo, le immagini da restaurare in cui erano immortalati, in bianco e nero, i parenti intenti a lavorare duramente, nell’elaborato e sacrificato percorso di produzione della Canapa, dai regi lagni del marcianisano a vasti terreni dell’agro aversano.
Il video del libro si fregia, inoltre, delle musiche di grandi cantori della ruralità tradizionale campana, Enzo Avitabile e Marcello Colasurdo. L’autore ed il prof. Marino, hanno più volte ribadito come l’intento non è una operazione nostalgia verso i tempi che furono, ma una iniziativa di recupero della memoria e di rispetto verso le migliaia e migliaia di nostri avi impegnati in questo lavoro di produzione e coltivazione della canapa da tessuto, pieno di lacrime e sudore, ma che ha costituito una parte non piccola della economia casertana fino al dopoguerra.