La Confederazione Italiana Agricoltori della Campania compie un giro d’orizzonte sullo stato delle aziende agricole della Regione, il quadro è difficile, crollano i prezzi e i costi diventano insostenibili.
“I prezzi nelle campagne diminuiscono, mentre i costi delle aziende aumentano. Questo è il dato effettivo della situazione odierna nelle nostre campagne”. Lo afferma il presidente regionale della Cia Campania Salvatore Ciardiello.
“L’aumento del gasolio, l’Imu sui fabbricati e sui terreni agricoli, nonché l’aumento dei contributi previdenziali stanno contribuendo -aggiunge- all’aumento delle difficoltà dei bilanci delle nostre aziende. Bilanci che si colorano sempre di più di rosso anche per la difficoltà nelle richieste di credito alle banche. Sei aziende su dieci hanno infatti difficoltà ad ottenere prestiti. I dati dei prezzi sono sconfortanti: ortaggi meno 24 per cento; frutta fresca e secca meno 13 per cento; cereali meno 12 per cento; latte meno 2,1 per cento.
“In un contesto del genere -continua Ciardiello-, pur comprendendo tutte le necessità del governo Monti, si chiede una valutazione attenta delle problematiche e particolarità del mondo agricolo. Un primo passo significativo è una riduzione sostanziosa o l’eliminazione totale dell’accisa sul gasolio agricolo che per le aziende sta diventando un onere impossibile e che ha determinato la chiusura di centinaia di aziende nella nostra Regione. Queste chiusure si portano dietro anche quelle della filiera”.
“Ad avvalorare ciò, i dati dicono che l’aumento delle accise sui carburanti sta dando meno gettito nelle casse dello Stato. Se ciò è vero, una diminuzione delle accise -conclude il presidente della Cia Campania- porterà sollievo alle aziende con un loro rilancio e, per quanto strano, un aumento per le casse dello Stato”.