Dom. Dic 22nd, 2024

Mozzarella, ricotta di bufala, zucchero e canditi. E’ nata ufficialmente  la “Cassata Aversana” che abbina prodotti tipici della zona aversana in un mix che ricorda la specialità siciliana, ma è un’altra cosa.Una grande novità che testimonia la creatività e la bravura della pasticceria dell’agro aversano.

“E’ una idea che cullavo da tempo – spiega Nino Cannavale, presidente dell’associazione cuochi normanni, ideatore del piatto – perché amo molto la specialità siciliana. Così con l’aiuto di alcuni amici e di un caseificio abbiamo creato questo dolce fatto con pan di spagna, sfoglia di mozzarella, ricotta di bufala, zucchero e naturalmente canditi”.

Facile a dirsi, più complicata a farsi. Aiutato dai figli e dal suo collega Francesco Chianese, Nino Cannavale s’è messo a ritagliare i tondini di pan di spagna , ad amalgamare la ricotta di bufala con zucchero e canditi, bagnare il pan di spagna con un liquore di Benevento, che poi ha disposto nei piatti di portata. “La sfoglia è quella della mozzarella senza essere passata nella salamoia – spiega ancora Nino Cannavale – che viene tagliata a tondini e posta assieme al pan di spagna e riempita della ricotta di bufala”. Ma già è pronta una seconda versione, che vede il ripieno di ricotta completamente ricoperto dalla mozzarella e che quindi diventa una cosa diversa. Il nome spiega lo chef assieme ad Angelo Barbato, è stato scelto proprio per esaltare le tipicità di alcune produzioni dell’agro aversano.
IL VINO – Ad accompagnare il tutto, un passito di vino asprino, l’Ebro, una piacevole scoperta, specie se servito assieme alla “cassata aversana”. “Le uva vengono fatte maturare in graticcio – ha spiegato Gianluca Tommaselli, l’enologo che segue le produzioni della ditta Numeroso che produce vini derivati tutte dalle uva asprinio – per due o tre mesi, a seconda delle condizioni atmosferiche. Poi vien fatto invecchiare per un anno in botte, prima di essere imbottigliato senza altro trattamento”. Altra curiosità: al pranzo di presentazione, per pochi invitati, a Lusciano, la cassata aversana è stata servita come prima pietanza, assieme al passito di asprinio, sovvertendo il normale incedere delle pietanze. Questo proprio per far dare un giudizio obiettivo su questa specialità. Nessun dubbio, è davvero buona e anche se è nata ufficialmente un martedì 17, avrà un grande successo.

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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