Ven. Nov 22nd, 2024

Chi l’ha detto che gli spumanti sono una prerogativa delle regioni settentrionali della penisola italica? Se c’è una cosa che stupisce del Bel Paese è proprio il fatto che le eccellenze enogastronomiche sono una costante presenza che è possibile ritrovare in qualsiasi angolo dello stivale. Ogni territorio diventa viatico di un perfetto connubio tra storia, cultura e miti che poi si estrinsecano e si propagano attraverso prodotti straordinari in grado di trasmettere emozioni sensoriali in tempi, spazi e luoghi distanti dalle loro origini.

E’ sicuramente il caso del Sannio, terra magica, dove è possibile ritrovare un territorio di grande vocazione vitivinicola oltre alla maestria di una tradizione ben radicata.

Feudi Sanniti (www.feudisanniti.it) rappresenta sicuramente una delle aziende che ha saputo esprimere meglio la tradizione di quei luoghi, collocati tra il Monte Taburno ed il Fiume Calore, intrisi di atmosfere suggestive e sacralità. Gli stessi luoghi che hanno forgiato gladiatori come Lucilio, in epoca romana, così come Manfredi di Svevia, in epoca medioevale.

Una tradizione, quella del vino, che gli uomini e le donne di Feudi Sanniti hanno saputo raccogliere, riproducendo i cloni dei vitigni antichi e rirpoponendoli ai palati dei giorni nostri. Solo una ricca e antica esperienza ha permesso agli attuali capitani d’azienda di proporre la “Falanghina Spumante Brut”, uno spumante realizzato con uve falanghine del Taburno.

Un prodotto di successo in Italia, ma che riscuote sempre più l’approvazione del mercato statunitense. Lo spumante, assieme al magnum “Aglianico Taburno” annata 2006 da 1,5 LT, rappresentano vini di altissima qualità apprezzati per la loro capacità di venire incontro alle moderne esigenze di gusto, ma anche per accompagnare momenti di convivialità capaci di rendere alcuni momenti unici ed irripetibili. Si tratta di vini molto versatili per via dello loro intensa struttura che vanno ad arricchire la vasta produzione che ha caratterizzato negli ultimi anni le regioni meridionali d’Italia.

Che altro dire: Prosit!

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.