L’edizione numero 8 di Vitignoitalia è stata presentata il 29 Novembre nei Saloni del Grand Hotel Excelsior con una tavola rotonda e a seguire la tradizionale degustazione di oltre sessanta cantine top italiane.
Al centro del dibattito, moderato dal giornalista Giorgio dell’Orefice del Sole 24 ore, il nuovo claim del Salone: non più “Salone dei vini da vitigno autoctono e tradizionale italiano” bensì “Salone dei vini e dei territori vitivinicoli italiani”.
“Una sterzata importante e significativa – ha subito chiarito Luigi Moio, Professore ordinario di Enologia presso il Dipartimento di Scienze degli Alimenti dell’Università degli Studi di Napoli – perché la storia del vino italiano è una storia di territori. I vitigni possono viaggiare, essere trasportati ed allevati anche lontano dal loro territorio di origine, alcuni poi si adattano bene, altri un po’ meno. I territori invece non si possono spostare, non viaggiano”.
Il professore Moio ha poi ribadito come l’originalità di un vino sia data non soltanto dal suo vitigno di origine ma dal territorio in cui nasce. “Il terroir come dicono i francesi. I Romani lo avevano capito già tremila anni fa quando parlavano di Ager Falernus per indicare il primo cru dell’antichità, il Falerno appunto. Oggi l’Italia è conosciuta all’estero per i suoi luoghi, più che per le sue uve: si parla più facilmente di Capri, Etna, Vesuvio, Costa d’Amalfi che di singoli vitigni. Certamente il vitigno storico, tradizionale, locale, conferisce originalità ad un vino, ma non basta. È tempo di parlare di territori”.
L’incontro che ha visto la partecipazione del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, di Lucio Mastroberardino, Presidente Unione Italiana Vini, di Francesco Continisio Presidente nazionale Sommelier Europei e di Vito Amendolara, Consigliere per l’Agricoltura del Presidente della Giunta Regionale, nonchè del presidente di Vitignoitalia Chicco De Pasquale, è stato l’occasione per fare il punto sullo scenario attuale del vino italiano e campano, le opportunità da cogliere e le nuove strategie di Vitignoitalia.
“Nel mercato estero c’è un grande potenziale, ma se non si fa sistema non c’è chance. La Campania deve colmare molti deficit, prima ancora sul mercato nazionale dove, escluse poche enclaves e qualche marchio, la Campania non ha una diffusa e stabile copertura. Occorre maggiore promozione, strategie, pianificazione, costanza”, ha esordito Lucio Mastroberardino, produttore e Presidente dell’Unione Italiana Vini. “Le strategie devono essere delineate dalle imprese in osmosi con le competenze scientifiche e le istituzioni per una progettazione condivisa”, ha aggiunto.
Vitignoitalia va in questa direzione: per il 2012 la sezione business viene fortemente implementata e ulteriormente specializzata attraverso la formula dei One To One che mette a diretto confronto domanda ed offerta.
“Il Comune di Napoli sosterrà l’iniziativa perché è senza dubbio una nuova occasione di rilancio internazionale della nostra città. Il vino è un grande attrattore, è emozione e comunicazione. E Napoli emozionerà i suoi visitatori anche attraverso Vitignoitalia”, ha concluso il sindaco Luigi de Magistris.
Dalle 18.30 alle 22, oltre 600 persone hanno affollato il Salone degli Specchi del Grand hotel Excelsior per degustare i vini in esposizione: 65 cantine nazionali, nomi eccellenti come L’Ornellaia, Umani Ronchi, Franz Hass, Terredora, Feudi di San Gregorio, Villa Matilde, Trabucchi, Fattoria dei Barbi, Tramin e la Distilleria Bertagnolli.
Un viaggio da nord a sud, dal Piemonte alla Sicilia, tra grandi tenute e piccoli vigne, per offrire ancora una volta l’opportunità di apprezzare l’incredibile varietà e qualità dei vini e dei territori vitivinicoli italiani.
Con più di 12.000 visitatori ogni anno e circa 250 cantine partecipanti, Vitignoitalia rappresenta un atteso e immancabile appuntamento per appassionati, operatori, sommelier, buyers, collezionisti, giornalisti, enotecari e ristoratori. Con il patrocinio del Comune di Napoli e il supporto di Regione Campania e Unioncamere Campania, Vitignoitalia ha delineato un format che si è confermato come il più qualificato ed atteso appuntamento enologico del Centro-Sud e che ogni anno si arricchisce di iniziative, incontri e nuove varietà enologiche in degustazione. E che quest’anno sarà fortemente export oriented e ben radicato sul territorio cittadino.