Organizzato da Ferruccio Capone ed Emanuela Pizza, rispettivamente Sindaco e Assessore all’Agricoltura del Comune di Montella, si è svolto a Villa De Marco un incontro istituzionale per parlare della grave emergenza per gli impianti castanicoli del territorio rappresentata dall’attacco del cinipide galligeno del castagno, un insetto che sta diffondendosi a macchia d’olio e con velocità impressionante.
I castanicoltori sono fortemente preoccupati per il grave danno che l’insetto arreca alla potenzialità produttiva delle piante, creando quindi una forte perdita di produzione.
All’incontro erano presenti, oltre ad una folta schiera di produttori e trasformatori, il Consigliere Regionale Ettore Zecchino, i consiglieri provinciali Pio Gagliardi e Generoso Frusciante, il presidente della Comunità Montana Terminio-Cervialto Mario Marino, i rappresentanti del Parco dei Monti Picentini e molti sindaci dei paesi interessati del comprensorio. Per la Coldiretti di Avellino, insieme ai dirigenti locali, hanno partecipato il presidente, Francesco Vigorita, e il direttore, Marcello De Simone.
Nei vari interventi che si sono succeduti è stato messo in rilievo l’importanza economico-sociale ed ambientale che tale comparto riveste per gran parte della provincia irpina. Una grossa fetta di economia, diretta ed indotta, ruota attorno alla coltura castanicola. La castagna, inoltre, rappresenta un prodotto di eccellenza e tipico dell’agricoltura locale.
Il crollo della produzione avrebbe ripercussioni drammatiche incalcolabili per tante famiglie, per le quali rappresenta spesso l’unica fonte di reddito. Senza contare i danni per la tenuta idrogeologica dell’ambiente. In Regione Campania si produce oltre il 50% della produzione nazionale di castagne (ton. 28.000) e di queste oltre il 60% è prodotto in Irpinia, con oltre 13.000 aziende censite. Sono numeri importanti.
Nel suo intervento, il direttore Marcello De Simone ha precisato chiaramente la posizione di Coldiretti in merito all’emergenza Cinipide. Una posizione che ha come riferimento esclusivo le aziende agricole che non possono essere lasciate senza interventi adeguati. La Coldiretti accoglie positivamente ogni tipo di lotta al fitofago (biologica o chimica o entrambe) purché essa venga fatta con chiarezza e informando adeguatamente i produttori.
Va bene la ricerca per individuare quale sia la strada migliore da seguire, ma una ricerca che deve essere libera, oggettiva, senza pregiudizi, anche perché fatta con soldi pubblici. Il direttore della Coldiretti ritiene necessario che le risorse non vengano disperse e che, anzi, siano concentrate verso le aziende che risentono del maggiore danno.
La Coldiretti ritiene che i problema debba essere affrontato con la dovuta attenzione da parte di tutti i soggetti interessati, pubblici e privati, sull’esempio di altre simili emergenze che hanno interessato la Regione Campania. E indica la strada: costituire una task force partecipata dalle Istituzioni e dagli Enti, dal mondo della ricerca, dai produttori, dalle Organizzazioni di rappresentanza, dai trasformatori, per fare fronte comune ed individuare cosa fare e come vengono spese le risorse disponibili.
La Coldiretti ribadisce che le eventuali risorse che si potrebbero mettere in campo devono andare alle aziende che devono essere accompagnate nel superamento dell’emergenza.
Se si parla di momento emergenziale che potrebbe durare anche molto tempo, anche le risorse finanziarie da attivare, secondo la Coldiretti, devono superare i vincoli della programmazione ordinaria, anche se ciò dovesse significare, tra le altre possibilità, la rimodulazione del PSR o l’apertura di un dialogo con la Commissione Europea per inserire anche le castagne tra la frutta a guscio che gode dei contributi della Politica Agricola Comunitaria.
Su queste linee di condotta si sta muovendo la Coldiretti di Avellino e sulla base di queste ipotesi è già stato interessato l’Assessorato Regionale all’Agricoltura. Saranno queste le proposte che Coldiretti porterà al tavolo della task force per il settore castanicolo.