Dom. Dic 22nd, 2024

Lopa: Sostenere la valorizzazione dei prodotti di alta qualità artigianale e tradizionali minacciati dall’omologazione dei prodotti industriali e dalla concorrenza sleale.

Grazie al cambio delle regole per la commercializzazione del cacao e dei suoi derivati, vengono tutelate le produzioni artigianali di cioccolato e le famose Uova Pasquali. Il decreto legislativo 12 giugno 2003 n.178 d’attuazione della direttiva 2000/36/CE sui prodotti del cacao e del cioccolato destinati all’alimentazione umana entrato in vigore nell’agosto 2003, dove in base alle nuove disposizioni, solo il cioccolato che contiene burro di cacao potrà essere denominato cioccolato puro, mentre i prodotti che utilizzeranno altri grassi vegetali dovranno riportare la dizione cioccolato sulla confezione di vendita. Gli sforzi congiunti del Ministero, delle organizzazioni professionali e delle associazioni di promozione per tutelare e valorizzare il cioccolato italiano in sede europea hanno portato ad un primo risultato, a sostegno della valorizzazione di un prodotto di alta qualità artigianale, minacciato dall’omologazione dei prodotti industriali e dalla concorrenza sleale. Norme inserite anche nel disciplinare di produzione dell’ Antico Cioccolato Artigianale. Lo ha dichiarato il rappresentante della Consulta Nazionale dell’AgricolturaRosario Lopa. Questa iniziativa, spiega Lopa, insieme al Disciplinare di Produzione dellaPastiera Napoletana IGP, indicazione geografica protetta, al vaglio della D.G.Q. per le opportune modifiche, relative al decreto U.E. 509 E 510/2006 e all’entrata in vigore del Decreto del Mipaf del 22 luglio 2005, sulla disciplina della produzione e della vendità di taluni prodotti dolciari da forno come la Colomba, rappresentano la difesa delle denominazioni di origine e dei prodotti di qualità, e garantiscono la trasparenza ai consumatori, attraverso un’etichetta chiara, che permetterà di trasferire tutte le informazioni necessarie a distinguere i vari prodotti. Comunque, ha ribadito Lopa, abbiamo illustrato a Napoli,per la ricorrenza della Pasqua, i provvedimenti, per facilitare anche i consumatori sulla conoscenza della qualitaà del cioccolato, delle metodiche di preparazione della Pastiera, e l’utilizzo dei prodotti per la Colomba. Per la specialità Antico Cioccolato Artigianale,  si identificano esclusivamente in prodotti ottenuti dalla tostatura e spremitura dei semi di cacao: tali materie prime sono costituite dalla pasta di cacao composta esclusivamente da burro di cacao e cacao. E’ vietato l’utilizzo di oli e grassi vegetali o di grassi animali in sostituzione del burro di cacao. Per la Pastiera Napoletana IGP, è stata avviata l’istruttoria ministeriale per il riconoscimento comunitario del marchio, indicazione geografica protetta per valorizzare, tutelare e promuovere il consumo della Pastiera Napoletana. Con l’attribuzione del marchio comunitario I.G.P., la vera Pastiera Napoletana potrà essere prodotta solamente in Campania e a Napoli, rispettando naturalmente le caratteristiche di produzione del disciplinare, come: le materie prime ed gli ingredienti aggiuntivi, controlli sul processo produttivo, fase di preparazione del grano, preparazione dell’impasto, cottura e conservazione, controlli sul prodotto finito e verifiche ambientali e strutturali. La pastiera è un dolce che difficilmente manca sulle tavole dei napoletani a Pasqua.  Per il tipico dolce di pasqua, il decreto stabilisce che potrà fregiarsi del nome di Colomba solo il prodotto dolciario da forno a pasta morbida, ottenuto per fermentazione naturale da pasta acida, di forma irregolare ovale simile alla colomba, una struttura soffice ad alveolatura allungata, con glassatura superiore e una decorazione composta da granella di zucchero e almeno il due per cento di mandorle, riferito al prodotto finito e rilevato al momento della decorazione. Per quanto riguarda gli ingredienti viene poi specificato, in particolare, il tipo di grasso utilizzato nell’impasto, che deve essere preparato esclusivamente con burro mentre non sono ammessi altri tipi di materie grasse. Al di là della forma dunque bisogna leggere attentamente la dicitura riportata sulla confezione. Se il prodotto non contiene burro ma margarina vegetale allora deve chiamarsi genericamente dolce pasquale.

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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