Dom. Dic 22nd, 2024

La cucina della provincia di Caserta è sempre stata una fonte inesauribile di ricette che rispecchiano il clima, il carattere, i costumi e, in alcuni casi, la vera storia del territorio.

Molte ricette, infatti, sono conservate gelosamente dalle nonne, donne dagli 80 anni a salire che vivono nei comuni di Terra di Lavoro e che sono le uniche depositarie del patrimonio delle ricette “perse”.

Le ricette “perse” sono antichissime ricette della tradizione contadina che sono spesso ottenute con ingredienti poveri, sempre presenti nelle cucine rurali, dove da sempre trionfano verdure selvatiche e componenti d’avanzo che, per tradizione, non vanno mai sprecate.

Ecco, Coldiretti Caserta e Campagna Amica, hanno deciso di ritrovare le ricette “perse” e dare continuità a questo patrimonio, per cui, già da qualche giorno, tutti i movimenti e le strutture periferiche, sotto lo stimolo del vice direttore Felice Fabozzi, responsabile di Campagna Amica, si stanno prodigando alla ricerca di testimonianze di queste antiche pratiche gastronomiche.

Dai primi risultati è emerso quanto già si sospettava e cioè che la vecchia tradizione della cucina popolare e contadina di Terra di Lavoro è quella legata ai raccolti e ai prodotti di stagione, insomma, le ricette “perse” rappresentavano fin dai tempi antichi una vera cucina a Km. Zero, che privilegiava la produzione locale.

“La riscoperta delle ricette “perse”–  riferisce il Direttore Lisi – stimolerà sicuramente una maggiore conoscenza del territorio e una valorizzazione delle sue risorse enogastronomiche meno nobili che spesso, non avendo avuto un successo in passato, hanno rischiato di scomparire o di rimanere relegate a pochi appassionati e stimatori”.

Tutte ricette che perverranno, scaturite dalla memoria delle anziane donne coltivatrici, costituiranno una raccolta che verrà pubblicata senza cambiare nemmeno i termini suggeriti, i quali potranno sembrare vecchi e inusuali, ma che certamente rispetteranno appieno l’intenzione di chi quella ricetta ne è stato prezioso custode fino ad oggi.

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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