“Kloster keller” è il nome della birreria e ristorante bavarese che ha fatto la sua comparsa da qualche mese nel centro storico della città di Cava de’Tirreni. L’ampia struttura, situata nel Borgo Scacciaventi, ospita oltre duecento persone a sedere alle quali, sorridenti ragazze e ragazzi abbigliati con costumi tipici bavaresi, propongono un menù a base di würstel, stinco di maiale, crauti, patate e altre specialità bavaresi, annaffiati da fiumi di birra chiara e rossa doppio malto.
I titolari, i cavesi Gaetano e Genanro Materazzo, affiancati dal socio Alexhander Haag che si occupa della produzione di birra e stinco di maiale e würstel, dopo aver lavorato a lungo in Baviera hanno fatto rientro in patria. Nel locale viene prodotta birra secondo il metodo bavarese, in un ambiente a vista che dà sull’ampia sala, arredata con tavoloni in legno, festoni bianco-blù, i colori della Baviera, pareti e soffitto dipinti a trompe l’œil. Nel grande salone si respira l’aria da festa della birra made in Germany.
“In Germania -racconta Gaetano Materazzo– mi occupavo di ristorazione italiana, mentre nella mia città ho portato l’esperienza fatta all’estero e propongo perciò piatti tipici della cucina bavarese”. Tra breve sarà possibile gustare le specialità anche a pranzo. Intanto, lo staff, a partire dal 22 febbraio proporrà un programma dedicato ai bambini, per favorire lo shoppig delle loro madri. In pratica, di pomeriggio, al costo di pochi euro i bimbi potranno gustare un menù a base di pizza e bibita e se a fare uno spuntino sarà anche il genitore otterrà uno sconto od un buono spendibile in seguito. Tra le curiosità del locale una saletta dedicata a frà Gigino Petrone, del convento francescano metelliano. Un’intera parete è, infatti, affrescata con un ampia immagine che ritrae il frate.
“E’ un imprenditore con la tonaca -commenta Gaetano Materazzo– mentre io sono un imprenditore senza tonaca ed anche modesto”. D’altra parte “Kloster keller”, vuol dire “la cantina del convento”. E, oltre che un omaggio al frate cavese, è un richiamo alla tradizione che vede i monaci produttori di birra per loro uso personale dal 1634. Basti dire che sul popolare social network Facebook vi è addirittura un gruppo dedicato a “quelli che…ringraziano i frati per aver creato la birra…”.