Lun. Dic 23rd, 2024

Il traffico di Napoli non ha fermato i maestri chef che operano nel nome del grande Escoffier. Provenienti da varie città d’Italia si sono riuniti il 26 gennaio presso il ristorante “Le Arcate” di Napoli i membri del “XIII Capitre General della Campania de l’Ordre International des Disciples d’Auguste Escoffier” con il patrocinio del consolato francese di Napoli. Di Escoffier ricordiamo che nacque in una modesta famiglia e a soli tredici anni abbandonò gli studi per andare presso la trattoria dello zio a Nizza, dove lavorò come lavapiatti ed aiuto cuoco. Presto il giovane George Auguste si accorse di avere una grande passione per la gastronomia e finì per abbandonare lo zio intraprendendo varie esperienze presso hotel e ristoranti, fra i quali anche il Petit Moulin Rouge di Parigi.

Dopo la pausa della guerra sotto l’impero di Napoleone III, dove per la sua esperienza gastronomica fu destinato alle cucine militari, fondò un suo ristorante che conquistò una rinomanza internazionale. Curiosamente la carriera del cuoco francese si svolse prevalentemente in Inghilterra, dopo l’incontro con Cesare Ritz. Escoffier sosteneva che la “grandeur” della cucina francese era dovuta alle salse e la sua abilità fu di comprendere il cambiamento dei ritmi della vita moderna, sostenendo la necessità di un servizio rapido e di una cucina priva di orpelli. Credeva che la gastronomia dovesse essere scientifica, curata con metodo e praticata con estrema semplicità, valorizzando il sapore dei cibi, che dovevano essere anche leggeri e digeribili. Secondo lui un menù non era soltanto una lista di un certo numero di pietanze, ma doveva essere un raggruppamento armonioso di cibi. Escoffier, con un senso organizzativo davvero unico razionalizzò anche la divisione dei compiti nella “brigata” di cucina e la ristrutturò in funzione della rapidità, schema organizzativo rimasto in uso nei grandi alberghi fino agli anni sessanta.

A Nizza presso il museo a lui dedicato ha la sua sede principale L’Ordre International des Disciples d’Auguste Escoffier, un’associazione di cuochi professionisti che ha come scopo precipuo di esaltare il buon nome e le tradizioni della cucina classica, mentre sedi di rappresentanza sono presenti in tutti i cinque continenti. Il Presidente internazionale è Monsieur Biffi di Parigi, il delegato per l’Italia è Francesco Ammirati, mentre il responsabile per la Campania è Gaetano Riccio che è anche presidente dell’Unione Regionale Cuochi della Campania e direttore di “Terrazze Don Alfonso”, l’importante ristorante che domina la collina di Pozzuoli.

È dal 1994 che la delegazione campana è attiva sul territorio regionale ed è composta da numerosi chef come i fratelli Eduardo e Giovanni Estatico, rispettivamente il primo ricopre l’incarico di executive chef presso Villa Catone e L’Angolo Nascosto di Pozzuoli, mentre Giovanni oltre ad essere docente presso gli Istituti Alberghieri è attualmente coordinatore della Taverna dei Re di Paestum, come anche ricordiamo il presidente dell’Associazione Cuochi della provincia di Napoli, Nicola Di Filippo, executive chef alla Lanterna di Villarica, tutti espressione della migliore gastronomia partenopea ed ambasciatori della stessa nel mondo. Lo scopo del sodalizio è molteplice e va dal salvaguardare la cucina classica e le varie espressioni delle cucine regionali dei paesi in cui l’associazione ha dimora al favorire incontri e dibattiti per la divulgazione dei propri intenti all’evidenziare, attraverso manifestazioni, concorsi e premi, l’attività meritoria dei cuochi ed identificare figure professionali altamente qualificate spendibili nella promozione della cultura gastronomica nel mondo all’incoraggiare interscambi culturali e professionali tra i cuochi dei diversi paesi.

La cerimonia dell’intronizzazione dei i nuovi discepoli di Escoffier è stata preceduta dall’esecuzione degli inni nazionali della Francia e dell’Italia e dalla commemorazione della giornalista enogastronoma Lia Ferretti, il cui figlio Piero Ferretti ha egregiamente presentato le new entry: Rosario Annunziata del Ristorante Cafè Latino di Sorrento; Gaetano Cerciello del Ristorante La Locandiera di Canale di Serino; Vincenzo Donatore dell’Hotel Hermitage Capua di Vitulazio (CE); Maurizio Federico, Docente IPSAR di Fiuggi e chef Hotel Tonti di Misano Adriatico; Assunta Ferraro di “Anema e Core” di Anzio; Daniele Frioni, docente dell’Istituto Alberghiero di Ceccano (Frosinone); Cosimo Gabbano del Ristorante Palazzo Carfieri a Pontelatone (Caserta); Antonio Lionelli del Ristorante Ninfeo a Santa Maria Capua Vetere (CE); Giuseppe Nuzzo di Villa Parnaso a Napoli; Mariagrazia Pisterzi del ristorante La Campanella ad Amaseno (Frosinone); Lorenzo Scinto de “Il Punto Verde” a Castelfranco in Miscano (Benevento). Mentre insigniti honoris causa per la categoria degli “Amici dei Discepoli di Escoffier” sono stati i giornalisti: Pasquale Esposito e Vera De Luca e l’esperto di marketing Maurizio Menniti.

Di Alessandro Tartaglione

Direttore Responsabile di Campania Slow | Contatto Facebook: http://www.facebook.com/a.tartaglione

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