Sab. Nov 2nd, 2024

Sensibilizzare i consumatori sulla grande differenza esistente tra la Mozzarella di Bufala Campana Dop e le altre mozzarelle in commercio: è l’obiettivo della nuova campagna di promozione lanciata dal Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop. “O è così, o non è” è il claim scelto per l’iniziativa appena partita. La campagna prevede cartelloni formato 6×3 e manifesti pubblicitari sugli autobus e sulle pensiline delle fermate, già comparsi nel territorio compreso nell’area geografica della Dop, ovvero la Campania con le province di Caserta e Salerno, parte delle province di Napoli e Benevento; il Lazio con i comuni delle province di Latina, Frosinone e Roma, la Puglia con parte della provincia di Foggia e il Molise con il comune di Venafro.

“Con la nostra campagna – spiega il presidente del Consorzio, Luigi Chianese – vogliamo informare i consumatori che l’unico prodotto certificato, garantito e sicuro è quello che presenta due marchi: il simbolo del Consorzio di Tutela e quello europeo della Denominazione di Origine Protetta”. Tre le tipologie di messaggi su cui è incentrata l’iniziativa: sotto l’immagine di una mucca travestita da bufala campeggia l’avvertimento “Solo latte di bufala. E non si fanno eccezioni”; accanto alla foto di una bufala poi compare lo slogan “Ci mettiamo la faccia. Perché sappiamo tutto di loro”; infine un messaggio sulla sicurezza del prodotto “Diecimila controlli all’anno. Per questo non ha uguali”.

Nell’ambito della campagna rientra anche il lancio del nuovo sito internet del Consorzio www.mozzarelladop.it. Il sito è più dinamico e moderno nella grafica, con sezioni dedicate alla bufala, ricette su come preparala e curiosità sulla storia ormai millenaria della mozzarella. Già nel XII secolo compaiono infatti le prime testimonianze della sua produzione (documenti storici che testimoniano come i Monaci del monastero di San Lorenzo a Capua erano soliti offrire un formaggio denominato mozza, accompagnato da un pezzo di pane, ai pellegrini componenti del Capitolo Metropolitano), ma fu il cuoco della corte papale, Bartolomeo Scappi, il primo a utilizzare il termine nel 1570 in un suo testo rimasto famoso. Sarà possibile seguire le attività del Consorzio di Tutela anche sui social network, in particolare facebook e youtube.

Di Alessandro Tartaglione

Direttore Responsabile di Campania Slow | Contatto Facebook: http://www.facebook.com/a.tartaglione

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