Ven. Nov 22nd, 2024

Scuola del gusto/Torrecuso/BN

Si chiude con un bilancio positivo la prima edizione di Write Wine, che nonostante le solite defezioni di prima, seconda e ultim’ora, ha avuto, grazie agli esperti presenti, un livello raramente raggiunto in un consesso pubblico sul vino in Campania.

La tannicità, a volte astringente, degli interventi era quanto auspicato dai produttori aderenti all’Associazione organizzatrice, decisi a giocare a carte scoperte, per iniziare un percorso di valorizzazione del vitigno di cui sono importanti custodi.

Molti i punti toccati, primo di tutti la “difficoltà” gustativa dell’Aglianico del Taburno, che ha sottolineato P.Carlo paga lo scotto di essere poco abbinabile a una cucina che si fa sempre più leggera, tendenza che penalizza tutti i vini dalla forte struttura tannica come per esempio il Sagrantino, gli fa eco P. De Cristofaro (Gambero Rosso) che però sottolinea anche il potenziale inespresso di tutti gli Aglianico e la necessità, da parte dei produttori, di concepire ed elaborare progetti che portino alla realizzazione di un  vino che li soddisfi, li rappresenti e abbia un’identità riconoscibile e coerente “smarcata” dal mondo della critica.

“Camminare con le proprie gambe” è il monito di N. Matarazzo ai vignaioli del Taburno, “senza aspettare che altri prendano iniziative per voi.”

Il web, utilizzato secondo un’”etichetta” che prevede coerenza e contenuti, è uno degli strumenti della comunicazione integrata che può aiutare la comunità dell’Aglianico del Taburno a recuperare il tempo perduto investendo su un’immagine coordinata e comune di tutti i produttori associati per rendersi riconoscibili come appartenenti a un unico territorio e una pianificazione a lungo termine sono i punti sottolineati dal A. Marra, stimato eno-blogger sannita/meneghino e S. Scarso, docente di marketing del vino alla LUISS. Tutti convinti, insieme al moderatore S. Tacinelli, al sindaco di Torrecuso, ai sommelier e agli enologi presenti nell’accogliente sala della Scuola del Gusto, dell’importanza di questa occasione di confronto aperto che, per quanto riguarda l’associazione assicura la presidente P. Iannella, rappresenta solo l’inizio di un percorso che intende promuovere il vino e il territorio come risorsa per tutta la comunità a patto che gli associati facciano la loro parte, bacchetta L. Rillo produttore e presidente del Consorzio di Tutela, sottolineando l’assenza di molte delle cantine del Taburno e della provincia che hanno perso un’occasione per dare il proprio contributo a un treno che ha iniziato la sua corsa e che grazie alla franchezza di chi lo conduce difficilmente si fermerà.

Non sono mancati i momenti conviviali, con gli ottimi spumanti di falanghina serviti durante il Wine Break dal gestore-sommelier del bar Globe e la superba cena del ristorante La Padellaccia abilmente abbinata agli Aglianico riserva di giovani e meno giovani produttori senz’altro impegnati in un complesso quanto appagante progetto che ha visto tanti attori animarsi attorno all’indiscusso protagonista che come tutti i divi si presenta scontroso ma ammalia chi ha la capacità di aspettarlo e di apprezzarne le sue doti più nascoste: Aglianico del Taburno.

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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