Lun. Dic 23rd, 2024

Il Responsabile regionale, Alberico Simioli e il Presidente Nazionale, Ettore Ianì di Lega Pesca, di fronte alle incessanti pressioni della categoria e ai ritardi accumulati sulle pesche speciali, hanno avviato una iniziativa mirata a informare l’Assessore regionale competente, Vito Amendolara, dello stato di disagio in cui versa il settore per stimolare una decisa presa di posizione, finalizzata a contribuire alla soluzione dei problemi.

In particolare, in una nota inviata all’Assessore, si fa rilevare che a seguito della mancata approvazione delle richieste di deroga formulate, ai sensi del Regolamento CE 1967/2006, relativo alla pesca nel Mediterraneo, si è acuita la già pesante crisi in cui versano i comparti della pesca a strascico, delle draghe e delle pesche speciali.

L’art. 13, comma 2 del suddetto Regolamento, infatti, prevede che le imbarcazioni armate con il sistema a strascico non possano operare entro le 1,5 miglia nautiche (circa 2.800 m), dalla linea di costa, anche se la profondità è maggiore di 50 metri. All’art. 13 è previsto che ciascuno Stato membro possa chiedere alla Commissione europea una deroga, formulando, a tal fine, una richiesta motivata ed articolata.

Di tutte le richieste di deroga formulate dal MiPAF, la Commissione europea ha ritenuto accoglibili solo quelle per la Liguria, la Calabria ed alcune aree della Sicilia per quanto riguarda l’operatività della pesca a strascico, in termini di distanza dalla costa.

“E’ indubbio – sostengono Ianì e Simioli – che l’Organismo scelto dal Ministero sia all’altezza del compito assegnatogli, tuttavia riteniamo che questioni così delicate e complesse avrebbero meritato un contributo degli addetti del settore e delle loro rappresentanze di categoria, data la diretta esperienza in merito”. “Il mancato coinvolgimento dei portatori di interesse – proseguono – che avrebbero potuto fornire uno stimolo sui tempi e le modalità operative, ha causato qualche ritardo ed alcune contraddizioni che oggi, tutti, siamo chiamati a recuperare senza indugi”.

Più complessa e delicata – concludono Iani’ e Simioli – è la situazione del bianchetto, poiché la Commissione Europea ha chiesto ulteriori approfondimenti, soprattutto per quanto riguarda la valutazione dello stato biologico della risorsa. La campagna di pesca dovrebbe iniziare i primi giorni di gennaio. I tempi sono dunque ristretti e il rischio che anche questa campagna di pesca possa non ottenere in tempo la necessaria autorizzazione è molto elevato. Sollecitiamo una presa di posizione per consentire di non disperdere questa attività, pur condividendo l’imprescindibile necessità di una regolazione più attenta volta alla salvaguardia delle risorse biologiche ma, allo stesso modo, anche delle attività economiche”.

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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