Ven. Nov 22nd, 2024

L’Olio extravergine d’oliva è la salute dell’organismo. Ancor meglio se “novello”. Combatte il tumore, il diabete, e il soprappeso. È quanto sottolineato ieri dal professore Giuseppe Caramia, primario emerito al reparto di Pediatria e Neonatologia/Nutrizionista all’Ospedale “G. Salesi” di Ancona, al convegno “Olio novello di Caiazzana tra gastronomia e salute” organizzato a Caserta dall’Associazione Culturale Olio d’Oliva di Terra di Lavoro col patrocinio della Provincia e della Camera di Commercio di Caserta.

L’evento ha inaugurato la stagione dell’olio novello che, in virtù delle sue caratteristiche, implica un consumo immediato a garanzia di quel valore salutistico che lo rendono unico e prezioso. Al tavolo dei relatori anche il dottore Giovanni Petrazzuoli, presidente pediatra e tra i pochi produttori di olio Novello di Caiazzana in Campania, e l’agronomo Vincenzo Coppola che ha guidato le degustazioni.

E per definirne la qualità eccellente, sono tre le caratteristiche da seguire con l’olfatto e il gusto: il profumo di fresco, il sapore amarostico, e il lieve pizzicolio che lascia in gola. E sono soprattutto queste ultime due caratteristiche quelle che denotano le qualità antiossidanti e antitumorali dell’olio extravergine d’oliva, toccasana anche per la pressione arteriosa, per la prevenzione del diabete, e per la soppressione del senso della fame.

L’olio proveniente dalla “spremitura” delle olive rappresenta uno dei più antichi alimenti. Unitamente alla pianta di olivo è noto da millenni e, nel corso dei secoli, è stato utilizzato come alimento, come presidio terapeutico per molte condizioni patologiche ma anche come unguento per gli atleti, come fonte di illuminazione e per i riti sacri – ha spiegato il professore Caramia – Negli ultimi trent’anni per le notevoli acquisizione scientifiche sugli aspetti nutrizionali, viene considerato elemento cardine della cosiddetta “dieta mediterranea” in quanto ricco di importanti principi nutrizionali indispensabili, quali gli acidi grassi monoinsaturi e gli acidi grassi essenziali oltre a particolari componenti minori di estrema importanza per il mantenimento della salute, quali gli antiossidanti. L’evoluzione di tali conoscenze sull’olio d’oliva permettono però sempre più di chiarire la sua funzione nutraceutica (nutrizionistica e terapeutica), cioè di sostanza grassa importante come nutrimento ma con azioni terapeutiche sulla pressione arteriosa, sulle lipoproteine sieriche e sullo stress ossidativo da parte dei polifenoli e di altri antiossidanti. In tale ambito è inoltre noto che l’oleocantal dell’olio d’oliva, sostanza responsabile della sensazione di pizzicore che si ha in gola quando si mangia dell’olio extra vergine, ha una azione antiinfiammatoria simile all’ibuprofen. Pur essendo due molecole completamente diverse inibiscono le ciclossigenasi COX-1 e COX-2 svolgendo la ben nota azione anti infiammatoria. Importante è anche l’azione nutigenomica, cioè l’azione diretta dei vari componenti dell’olio sui geni, come avviene per l’azione sul polimorfismo del PPARgamma2 protettivo nello sviluppo del diabete, e per la soppressione di alcuni geni oncogeni documentato non solo negli animali da esperimento.
Infine, del tutto recentemente è stato evidenziato che l’oleiletanolamide, derivato dall’acido oleico, ha una azione di soppressione del senso della fame senza agire inibendo i cannabinoidi CB1”.

Eccellenza nell’eccellenza, l’ olio novello prodotto da sole olive di Caiazzana.

“È noto, infatti, che con il trascorrere del tempo la qualità degli oli degrada ha spiegato l’agronomi Vincenzo Coppola, che alla produzione dell’olio novello di Caiazzana partecipa in prima persona – E così, a differenza del vino, col passare del tempo l’olio si ossida tanto da rendere necessario definirne i tempi di scadenza. In effetti, il processo di ossidazione dell’olio inizia già in frantoio, con l’aumento dei “perossidi” e denaturazione degli acidi grassi. Ciò significa che, più tempo passa tra la molitura e il momento del consumo, più l’olio perde pregio. Ma l’olio novello, per essere proposto al consumo immediato, ossia subito dopo la molatura e senza filtraggi, deve presentare caratteristiche di delicatezza ed essere armonioso nella sua varietà di amaro e piccante, rivelandosi con nette sensazioni di fresco e profumato. L’olio novello prodotto dalle casertane olive “di Caiazzana”, a differenza degli altri oli italiani, presenta una precocità di maturazione che lo rende ottimale già ai primi d’ottobre. Da olive di sola “Caiazzana” in purezza, si ottiene un olio extra vergine fortemente connotato, delicato, armonico e con netto sentore di mandorle dolci, particolarmente adatto al consumo immediato per le sue caratteristiche e per i vantaggi salutistici e sensoriali che la sua freschezza implica. Quindi non un comune olio “nuovo” ma un vero e proprio olio “novello” che ne permette una ottima accettabilità da parte del consumatore ma anche l’abbinamento a piatti particolarmente delicati”.

La degustazione dell’olio novello di Caiazzana “Petrazzuoli”, che ha seguito il dibattito, è stata accompagnata dal vino pallagrello bianco “Riccio Bianco” offerto dell’azienda Alepa di Caiazzo.

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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