Lun. Dic 23rd, 2024

Premiato, ancora una volta, con le tre forchette del Gambero Rosso. Lo chef Gennaro Esposito, 36 anni, si dice soddisfatto. Lui, ai riconoscimenti, e’ abituato. E questa volta ne approfitta per lanciare un appello, a favore del territorio, ”che deve fare passi in avanti, come ha fatto la ristorazione”. Esposito, da oggi, insieme a Gianfranco Vissani e Heinz Beck, guida la pattuglia dei 24 migliori ristoranti della penisola, insigniti con le ‘tre forchette’ dalla Guida. Patron del ristorante La Torre del Saracino a Seiano, nel cuore della Costiera sorrentina, parla anche di responsabilita’ e di un premio che ”sprona a mantenere e non deludere le aspettative, sempre piu’ alte, per il nostro ristorante, per un Sud che avanza, consapevoli di compartecipare a tenere alto il profilo di un territorio che delle eccellenze in campo enogastronomico e della trasformazione e’ diventato un caso vincente per l’Italia intera”.

Ha una voce decisa Gennaro Esposito e non si compiace affatto dei livelli raggiunti. E’, piuttosto, dispiaciuto, che ci siano settori che non riescono a tenere il passo con la corsa che la ristorazione e l’industria dell’enogastronomia hanno preso da tempo in Penisola sorrentina riscuotendo successi in Italia e all’estero. ”Non si puo’ operare in un territorio che possiede collegamenti, e mi riferisco alla Circumvesuviana, ferma a 50 anni fa – spiega – A una viabilita’ piena di problemi. In un contesto alberghiero che, a parte alcune eccezioni di alto profilo, dovrebbe accelerare la crescita per stare al passo con la ristorazione”. Piu’ di tutto Esposito chiede alle istituzioni di collaborare e dialogare: ”Bisogna coinvolgere le scuole alberghiere, per modernizzarle e renderle competitive. Dobbiamo sederci ad un tavolo comune con le istituzioni e programmare, stendere strategie, per il bene del nostro Paese”.

”C’e’ stato ultimamente un episodio positivo – precisa Esposito – che sta dando gia’ dei frutti. Siamo stati premiati come ‘Ambasciatori del Gusto’ a Villa Massa a Piano di Sorrento dall’Unione Industriali di Napoli. Ma non e’ stata solo una targa e una pacca sulla spalla. Ci hanno chiesto: cosa si puo’ fare insieme per rafforzare la nostra economia, la nostra Campania? Abbiamo chiesto un progetto di ricerca con l’Universita’. Perche’ all’estero dobbiamo portare una nuova Campania”. Quello che bisogna portare oltre confine, per Esposito, non sono ”solo ricette della nonna, e racconti romantici, ma motivazioni piu’ forti, antropologiche, culturali, scientifiche”. ”Stiamo per iniziare questo percorso con l’Universita’ di Napoli – spiega – E so che per le Giornate Gastronomiche Sorrentine, l’Unione Industriali di Napoli sta organizzando per il 4 dicembre, all’Hilton Sorrento Palace, un tavolo in cui si incontreranno pizzaioli, chef campani e industriali, campani e nazionali”. ”Da noi arriva, sempre piu’, una certa clientela, spinta da un turismo enogastronomico, che chiede buona musica, teatri, arte, divertimenti di qualita’.

E il territorio deve adeguarsi nell’offrirlo, con una programmazione attuata in tempi utili per essere divulgata -conclude – Attenzione, pero’, non sto promuovendo il club dei piu’ bravi. Quello che bisogna offrire e’ la qualita’, che sia il ristorante di lusso, la trattoria, la pizza, il cibo di strada. Vale a dire la proposta culturale”.

Di Alessandro Tartaglione

Direttore Responsabile di Campania Slow | Contatto Facebook: http://www.facebook.com/a.tartaglione

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