Il suo stile è brioso, ironico, spigliato. I suoi libri non ci raccontano cose che non sappiamo, bensì cose che spesso non si ha il coraggio o la capacità di dire, nemmeno scherzando. La Sophie Kinsella italiana, se vogliamo azzardare un paragone. Parliamo di Simona Tilocca, frizzante e divertente autrice soprattutto di racconti, al suo secondo romanzo fresco di stampa: Oggi mangiamo fuori (Camelopardus). «Niente viaggi esotici», si legge nella prefazione di Michela Murgia, «niente mondi autosussistenti ai confini della galassia, nemmeno un salto nel tempo a vedere com’era o come sarà. È piuttosto il viaggio intorno al cuore di una donna che ha deciso di stare al mondo come un gourmet starebbe a tavola, senza taccagnerie né fretta, non semplicemente per mangiare quanto per gustare fino in fondo ogni boccone, fosse anche quello con l’amaro in coda.»
Tra tavola e buona cucina, passione e fantasia, spassosi ritratti di esemplari maschili, Irma ci porta con sé nella sua ricerca di conforto per la perdita del marito. Niente di commovente, tuttavia. Con la scusa di farci partecipi di un amore assoluto strappato al destino, assistiamo a una umoristica commedia, originalmente strutturata come un vero e proprio menu, da gustare fino in fondo: pane e coperto, antipasti caldi e freddi, minestre, primi e secondi piatti, sorbetto, contorni e verdure, dessert. Per ogni portata episodi di vita belli e brutti, dolci e amari, comunque assaporati, come il buon cibo. E poi ci sono gli uomini.
Osservati, valutati, criticati, magnificati. Ridiamo al ribrezzo della protagonista per i bassi e i calvi, concordiamo sul fatto che il modo in cui l’uomo mangia è indice della sua prestanza sessuale, che le rughette talvolta sono affascinanti e che la donna è brava a trasformare i rospi in principi. Ci sono gli uomini innocui, meschini, deludenti; quelli a cui non sono mai mancate le donne e quelli che puntualizzano; gli affascinanti foresti e quelli che detestano i libri; quelli di cui ci potremmo potenzialmente invaghire e quelli dai quali possiamo aspettarci diverse gamme di sofferenza. Ce n’è per tutti i gusti, come i piatti. Tra una cena romantica e una “lurida”, nonché una quantità illimitata di sane risate, comprendiamo che stare a tavola è come stare al mondo: ambedue finiscono con un dessert (può essere la fine di un amore come pure della vita). Tuttavia, anche se la tavola sarà sparecchiata, non significa che rimarremo senza pietanze. Perché non esiste un solo tavolo o
un solo cuoco e spesso, con pochi ingredienti, si possono cucinare con ingegno delle pietanze speciali e molto saporite.
Simona Tilocca, iglesiente di nascita, insegna latino e materie letterarie, è un’ex kick-boxer e appassionata subacquea. Dotata di una carica umoristica naturale, scrive e collabora con diversi giornali e riviste. Nel 2006 è uscito il suo romanzo d’esordio Scuola di guerra (Zonza Editore) e tra il 2008 e il 2010 ha pubblicato per Gialli Mondadori due racconti nell’ambito dell’iniziativa Carabinieri in Giallo.
Simona Tilocca
Oggi mangiamo fuori
Prefazione di Michela Murgia
Camelopardus Casa Editrice
Collana: I Trapezisti
Pagine: 198
Euro: 14,00