Mar. Dic 24th, 2024

Anche quest’anno il 13 ottobre data della nascita di San Francesco Caracciolo, Santo Patrono dei Cuochi d’Italia, è stata festeggiata in Campania come in altre regioni la Festa Nazionale del Cuoco. Per la nostra regione, che conta circa 2500 iscritti, è stata Napoli ad ospitare una rappresentanza della categoria con circa 150 cuochi ed invitati alla loro festa che ha avuto un’improvvisa riduzione di festeggiamenti dovuta alla prematura dipartita del segretario generale della Federazione Italiana Cuochi Gianpaolo Gangi, avvenuta proprio il giorno precedente la kermesse.

L’Unione regionale cuochi della Campania, colpita dalla grande perdita, con i suoi massimi esponenti: il presidente regionale e consigliere nazionale Fic Gaetano Riccio, insieme all’altro consigliere nazionale Ciro D’Elia, il presidente dell’Associazione provinciale cuochi di Napoli Nicola Di Filippo ed il segretario della stessa associazione Felice Franzese, ha deciso di svolgere ugualmente l’incontro senza i previsti momenti musicali che avrebbero dovuto allietare i partecipanti, ma tenendo fede a quella che rappresentava per Gangi una giornata di grande unione dei cuochi ed alla quale non è stato mai assente in una delle regioni del nostro Paese. La Fic con la sua nuova sede centrale a Roma ha ottenuto il riconoscimento Giuridico ed è composta in Italia da 120 Associazioni provinciali, 20 Unioni regionali ed ha anche 20 Delegazioni ufficiali all’estero. La giornata di raduno delle berrette bianche, loro accompagnatori ed invitati è iniziata con una concelebrazione eucaristica tenutasi nella Basilica dell’Incoronata Madre del Buon consiglio a Capodimonte, in onore del loro Santo, effettuata dal rettore della stessa Basilica Mons. Ugo Grazziuolo, padre Raffaele Mandolesi proposito generale dei padri Caracciolini, padre Pierpaolo Ottone, padre Carlo ed ovviamente Alfonso d’Errico padre spirituale dei cuochi campani.

Nella grande Chiesa somigliante per costruzione in formato ridotto alla più nota Basilica dei Santi Pietro e Paolo a Roma, gremita oltre che dai cuochi anche da tanta gente che ha voluto partecipare all’evento, i Sacerdoti e gli organizzatori hanno salutato l’assemblea esprimendo parole di conforto per il lutto che ha colpito la Fic e spronando gli udenti a proseguire il loro cammino di vita secondo gli insegnamenti ricevuti dal loro Santo protettore. Al termine della S. Messa i cuochi si sono portati sul piazzale della Basilica per la foto ufficiale e subito dopo nell’attigua sala per gustare un ricco e gustosissimo Coffee break preparato dal Ristorante “Le Arcate” di Napoli. Tutte le berrette bianche con le loro delegazioni provinciali in testa con i loro Gonfaloni, unitamente ai loro personaggi al vertice dell’URCC, hanno poi voluto godere di un momento culturale portandosi in visita alla Reggia di Capodimonte con i suoi storici giardini. Successivamente a tante bellezze, rese ancora più attraenti e piacevoli da visitare per la giornata di sole con temperature di avanzata primavera, gli Chef si sono trasferiti al Ristorante “La Lanterna” di Villaricca, in corso Europa 534, dove hanno potuto gustare il pranzo della “Festa” con un Menù tipico della migliore tradizione napoletana.

Se il successo della manifestazione poteva ritenersi garantito per la solidarietà di questa categoria di grandi professionisti della ristorazione, ancor più garantito era il successo dell’accoglienza offerta da Cristoforo Menna, nel proprio ristorante La Lanterna. Menna, che con tutta la famiglia è noto per l’ospitalità anche per quanto riguarda i banchetti nunziali nei numerosi grandi saloni superiori e la spicciolata negli altrettanto grandi locali de “Il Casale” che formano un complesso leader del ricevimento turistico e non che la nostra regione e più ampiamente il sud possiede, nel salutare gli ospiti ha espresso il grande piacere di riceverli nella propria struttura che “è sempre stata la casa dei cuochi”. La veridicità delle parole di Cristofano Menna trova infatti immediato riscontro in Nicola Di Filippo che, presidente dell’Apcn ed attuale Executive Chef de La Lanterna, è stato il cuoco di questo ristorante dalla sua lontana nascita e consolidatore in primis dei successi espansionistici che il ristorante ha avuto negli ampliamenti di struttura ed ancor più di quello che rappresenta come meta di successo per i buongustai amanti dell’enogastronomia fatta di prodotti genuini ed elaborati a regola d’arte permettendo la conservazione dei gusti e sapori. Il menù che è stato gustato con successo unanime dai tanti particolari ospiti intervenuti alla Festa nazionale del cuoco di quest’anno, pur essendo tanto ricco di pietanze ha rappresentato solo un piccolo assaggio delle leccornie che Di Filippo, con il suo staff, nelle mega cucine attrezzatissime de La Lanterna elabora quotidianamente. Le bruschette rustiche con lardo di Colonnata o con i famosi fagioli tondini di Villaricca, i selezionati e ricercati salumi, la migliore mozzarella di bufala campana, l’impareggiabile Parmigiana di melanzane, i Malfatti creati in casa proprio da Di Filippo con condimento di ragù bianco di cinghiale, il risotto alle verdure, l’Arista picchettata nella sua straordinaria perfetta cottura, unitamente ai contorni di scarola stufata, patate alla contadina e flan di spinaci sono stati il preludio ad un’attraente composizione di macedonia di frutta seguita dal dolce che con un brindisi a nuovi successi ha permesso di chiudere in bellezza una indimenticabile giornata turbata alquanto dalla notizia riportata all’inizio.

Di Alessandro Tartaglione

Direttore Responsabile di Campania Slow | Contatto Facebook: http://www.facebook.com/a.tartaglione

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