Ven. Nov 22nd, 2024

Da uno di questi terrazzamenti antichi, alle pendici del Massico, proviene una delle più interessanti scoperte archeologiche degli ultimi tempi che ha restituito le tracce fossili di un vigneto risalente all’età imperiale romana.

La scoperta, avvenuta dopo i lavori di sbancamento per la costruzione della strada Panoramica del piccolo borgo di Falciano del Massico, ha permesso di individuare una serie di sulci (filari), in cui dovevano essere sistemate le viti per la produzione del Falerno. All’interno dei solchi, al momento della scoperta, furono rinvenuti esclusivamente frammenti di ceramica fine di produzione africana, tipica del mondo imperiale romano.

I risultati dello studio e delle analisi saranno presentati venerdì 25 settembre al Museo di Mondragone (ore 18,30) diretto dall’archeologo Luigi Crimaco in un seminario promosso da Agrisviluppo, la società di promozione della Camera di Commercio di Caserta presieduta da Giuseppe Falco. I lavori, coordinati dal giornalista Luciano Pignataro, prevedono le relazioni scientifiche dello stesso Crimaco, del professore Luigi Moio e dell’agronomo Nicola Trabucco. Il seminario rientra tra le iniziative di “Costiera dei Fiori”, realizzate nell’ambito dei Programmi Regionali Speciali di Marketing Territoriali della Regione Campania.

L’obiettivo è mettere un punto fermo sugli studi e la divulgazione di una delle aree più importanti nella diffusione della vite nel Mediterraneo, l’Ager Falernum. Al termine seguirà la degustazione dei vini di tutte le aziende impegnate nella produzione della doc Falerno.

Di Alessandro Tartaglione

Direttore Responsabile di Campania Slow | Contatto Facebook: http://www.facebook.com/a.tartaglione

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