Rappresenta una delle più radicate tradizioni che caratterizzano le festività di Pasqua in penisola sorrentina, oltre alle processioni del Venerdì Santo. Si tratta della creazione di palme di confetti, espressione dell’arte e dell’artigianato femminile. “Il successo di questa tradizione è strettamente legato alla diffusione di una leggenda – afferma la signora Aurora Coppola – secondo la quale i confetti sarebbero stati il dono di una saracena, approdata durante l’assedio turco, ad un pescatore di Sorrento, da cui sarebbe stata salvata”. A spiegare l’origine e il significato di quest’arte è la vincitrice della mostra concorso “Le palme di confetti” svoltasi a Sorrento. Aurora Coppola è una cittadina di Vico Equense e insieme a Francesca Apuzzo e Carmela Di Palma ha presentato la sua creazione all’esposizione: uova di vetro contenenti piccole colombe, il tutto realizzato con elementi della natura. “Per realizzare le colombine ho lavorato e intrecciato il midollo di fichi- continua Aurora – per il nido ho usato il fondo di una noce, fiori di papiro egiziani per altre decorazioni, pigne di pini per i nidi, foglie di pannocchie per i nidi piccoli, rami di erica per gli alberi, spugna vegetale naturale e conchiglie per l’insieme delle decorazioni, uncinetto per le ali e la coda delle colombe”.
Un’arte, dunque, che merita di essere valorizzata, che è espressione della cultura tradizionale locale, tutela della memoria di un rito sacro e civile, che racchiude, inoltre, un grande significato: quello della pace, dell’affetto, dell’unione tra popoli diversi.