Mer. Dic 18th, 2024

“Il 1° agosto si avvicina e ancora non è chiaro ciò che accadrà realmente al sistema delle denominazioni dei vini italiani. Occorre almeno un altro anno per poter valutare al meglio e senza fretta tutte le problematiche che riguardano le vecchie e le nuove denominazioni dei nostri vini, compresa la fondamentale questione delle Igp, molto simili per disciplinari e controlli alle Dop”: così il Presidente delle Città del Vino Valentino Valentini, l’associazione dei comuni a più alta vocazione vitivinicola d’Italia, chiede che l’entrata in vigore del nuovo sistema di classificazione dei vini italiani, previsto dalla Commissione Europea a partire dal 1° agosto 2009, sia rinviata di un almeno un anno, per scongiurare effetti che potrebbero decisamente compromettere il futuro del sistema-vino italiano, con la conversione delle Docg, Doc e Igt a Dop e Igp.

Il regolamento applicativo – dopo la riforma dell’Ocm vino (Reg. n.479/2008) – che riguarda in particolare le denominazioni (Dop e Igp) e l’etichettatura, che doveva essere approvato lo scorso dicembre, non è stato ancora licenziato dalla Commissione Europea. “Questo ritardo – ribadisce Valentini – e le problematiche ancora sul tappeto, rendono necessario uno slittamento di almeno un anno della data del 1° agosto 2009 per l’entrata in vigore delle nuove regole. Il problema tecnico vero è che, per la mancanza di un serio e diffuso dibattito, si corre il rischio che solo le denominazioni più attrezzate, con i propri consorzi per esempio, riusciranno a presentare entro marzo-aprile modifiche necessarie per adeguarsi al Reg. 479, su cui si potrà esprimere il Comitato Nazionale Vini, e le altre?”.

Dall’allarme lanciato al Ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia per ritardare l’entrata in vigore del nuovo sistema delle denominazioni dei vini previsto dalla Commissione Europea, all’appello rivolto al Commissario all’Agricoltura della Commissione Europea a Bruxelles Mariann Fischer Boel, in piena comunione d’intenti con le Città del Vino di tutta Europa, per il futuro delle denominazioni del vino, “le Città del Vino – prosegue Valentini – hanno il merito di aver posto un’attenzione vigile alle problematiche relative alla nuova normativa, soprattutto sul tema delle denominazioni di origine, uno dei nodi fondamentali della riforma e uno dei punti nevralgici della filiera vitivinicola italiana e dei territori del vino”.

Di Alessandro Tartaglione

Direttore Responsabile di Campania Slow | Contatto Facebook: http://www.facebook.com/a.tartaglione

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