Sab. Nov 2nd, 2024

Il sottosegretario alle politiche agricole, alimentari e forestali Antonio Buonfiglio sceglie la vetrina nazionale della Borsa Verde dei Territori Rurali Europei per svelare l’intenzione del suo ministero nella politica di valorizzazione delle produzioni agroalimentari locali: “Il Governo italiano intende proporre a tutti i Paesi produttori che affacciano sul Mediterraneo l’istituzione dell’Opec dell’Olio. L’organismo a tutela della qualità del prodotto, della uniformità del prezzo, dello sviluppo del mercato mondiale di settore (in alcune zone solo il 2% della popolazione utilizza quello d’oliva) e, soprattutto, garante della fine delle guerre commerciali e delle competizioni transnazionali che attualmente frenano sviluppo della produzione ed economia dei territori ad essa legata”.

Approfondisce: “Dall’operazione l’Italia trarrebbe indiscussi vantaggi: in termini quantitativi e qualitativi è certamente il primo produttore nel Mediterraneo. A causa di una scarsa organizzazione interna (350 specie di olive catalogate a fronte delle 4 della Spagna) non riesce però ad affermarsi come Paese oligopolista nella commercializzazione del prodotto, prestando il fianco al dinamismo di Spagna, Grecia e dei Paesi della sponda sud del Mediterraneo”. La proposta giunge nell’ambito del convegno ‘Dieta Mediterranea: un patrimonio dell’Umanità’. Il Presidente Angelo Villani ha sollecitato l’esponente di Governo: “La Provincia chiederà alle Asl salernitane di imporre nelle strutture pubbliche la divulgazione delle calorie di ogni alimento al fine di valorizzare quelli propri della nostra terra, indirizzando i consumatori al loro acquisto. Inoltre rivendica per Pioppi, seconda patria di Ancel Kyes, la sede della Dieta Mediterranea quale prossimo patrimonio immateriale dell’Umanità tutelato dall’Unesco. Il Governo realizzerebbe una ottima scelta politica se decidesse di perorare questa causa ora che urge un forte progetto di rilancio mediatico dell’immagine campana affossata dalla tragedia-rifiuti”. Il sottosegretario: “Il Governo percepisce e fa propria questa candidatura. Ne verificheremo la fattibilità”. Poi annuncia: “Attorno alla Dieta Mediterranea il Governo pensa di costruire un vero e proprio distretto nazionale di produzione per lo sviluppo delle produzione dei suoi prodotti tipici. Per supportarne la sfida del mercato globale è allo studio la creazione di un grande marchio-ombrello di livello internazionale che garantisca, attraverso l’utilizzo di produzioni autoctone, innanzitutto la saturazione del mercato interno.

Con 60 miliardi di euro di fatturato derivante da prodotto ‘italian sound’, sarebbe un delitto non difendersi. Oggi per l’Italia la Cina è un pericolo, non un’opportunità”. Proposte che hanno trovato l’apprezzamento ed il consenso del vice presidente della giunta regionale Antonio Valiante: “La Regione crede talmente allo sviluppo del tessuto economico-produttivo del territorio attraverso la valorizzazione della Dieta Mediterranea che ha deciso di investire sulla formazione nelle scuole e nella sensibilizzazione nei confronti della grande distribuzione e di ristoratori poco attenti al prodotto tipico locale: olio, pomodoro, pasta e vino nostrani sono volani di crescita economica”.

Il ministro ombra dell’opposizione Alfonso Andria (proposta l’istituzione di un unico stand espositivo della Dieta Mediterranea nelle maggiori fiere internazionali di settore e del turismo) afferma: “La Dieta Mediterranea è un patrimonio da quarant’anni allo studio delle istituzioni del territorio: con la collaborazione della Scuola Medica Salernitana e di altre associazioni culturali e di ricerca si è creata la necessaria rete di conoscenze scientifico-culturali per lo sviluppo del prodotto tipico locale”.

L’assessore provinciale al ramo Corrado Martinangelo stuzzica il sindaco di Ascea: “Piuttosto che l’ordinanza per imporre ai ristoratori l’evidenza delle calorie di ogni portata presente nel menù mi sarei aspettato quella per obbligare all’utilizzo ed al consumo dei 47 prodotti locali codificati nel paniere provinciale salernitano”. Chiude la denuncia del vice presidente del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano Corrado Matera: “Sul territorio del Parco il 25% dei bambini è obeso. Nelle famiglie di appartenenza, quindi, non si adotta la Dieta Mediterranea”.

Di Alessandro Tartaglione

Direttore Responsabile di Campania Slow | Contatto Facebook: http://www.facebook.com/a.tartaglione

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