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Vendemmia 2008 più ricca e di qualità. Questa la previsione della Cia-Confederazione italiana agricoltori alla vigilia delle operazioni di raccolta. Una campagna che dovrebbe segnare una crescita produttiva tra l’8 e il 10 per cento rispetto allo scorso anno, recuperando così, in parte, le perdite subite dai vigneti a causa delle avverse condizioni climatiche. Un ritorno, quindi, alla normalità dopo i raccolti anticipati delle ultime annate.

Sulle previsioni -avverte la Cia- pendono, però, le conseguenze, soprattutto al Nord del maltempo delle scorse settimane. Molti vigneti, anche di pregio, hanno subito danni non certo marginali. Il quadro che, tuttavia, emerge è quello di un’Italia a due facce. Nelle regioni del Nord produzione stabile, se non in lieve flessione; Centro e Sud con incrementi anche consistenti attraverso i quali si recupera l’accentuata flessione del 2007.

Quella del 2007 è stata, infatti, la vendemmia più scarsa degli ultimi 60 anni. Sono stati prodotti circa 40.500.000 ettolitri di vino pari ad un decremento di oltre il 18 per cento rispetto alla campagna 2006, che fece registrare 49.631.000 ettolitri. La vendemmia 2007 verrà ricordata al Nord tra le più anticipate degli ultimi 70 anni: le operazioni di raccolta, in alcune zone, sono iniziate nella prima decade di agosto, con un anticipo variabile dai 10 ai 20 giorni rispetto alla media pluriennale. Il decremento produttivo ha avuto le sue massime punte nel Sud ed in particolare in Sicilia, dove in certe zone, si è avuto un calo anche del 55 per cento rispetto all’anno precedente. Per trovare una vendemmia inferiore a quella del 2007 bisogna tornare al 1948 quando si produssero 40,4 milioni di ettolitri.

Ma vediamo, nel dettaglio, le previsioni elaborate dalla Cia. Cominciamo dal Nord. In Piemonte non si preannuncia una vendemmia brillante, soprattutto per i riflessi delle cattive condizioni del tempo che hanno caratterizzato la prima decade di luglio. Anche in Lombardia si stima una minore produzione, sempre a causa della piovosità che ha danneggiato notevolmente i vigneti. Per Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia la vendemmia sarà, invece, sugli stessi livelli dell’anno scorso. Mentre la Liguria registrerà un calo e, a sua volta, l’Emilia Romagna avrà una decisa ripresa.

Bene -sottolinea la Cia- le regioni del Centro Italia. E’ ancora presto per dirlo, ma la vendemmia 2008 potrebbe risultare da primato. Tra i viticoltori, dopo l’andamento climatico degli ultimi mesi, c’è aria di ottimismo e di fiducia. Non c’è né ritardo né anticipo nella vegetazione, in linea con la media stagionale, mentre si evince ottima la vigoria dei vigenti anche a seguito delle abbondanti piogge. Si prevede, quindi, un aumento produttivo del 10-15 per cento. Da mettere in conto, comunque, le recenti grandinate, che potrebbero aver provocato, in qualche zona, danni ai vigneti.

Per quanto concerne le singole regioni, abbiamo le Marche in forte recupero rispetto al 2007, la Toscana e il Lazio in crescita, l’Abruzzo in sensibile aumento, mentre per l’Umbria non sembra essere una delle annate migliori sotto il profilo produttivo.

Nel Sud sarà una vendemmia tutta in crescita. In questo modo si colmano i pesanti crolli della produzione dell’anno precedente. In particolare, la Sicilia torna ai valori leggermente sopra la media dopo la riduzione produttiva di oltre il 29 per cento del 2007 a causa delle avversità climatiche. La produzione dovrebbe attestarsi o addirittura superare i 10 milioni di quintali di uva con un’aspettativa alta in merito alla qualità. Il periodo di vendemmia sarà precoce, ma rientra nella media degli ultimi 5 anni. Positiva anche la Puglia la cui produzione dovrebbe tornare sui livelli medi registrati nell’ultimo quinquennio. Stabilità si preannuncia, invece, per la Sardegna, mentre Campania, Calabria, Molise e Basilicata dovrebbero segnare un recupero nei confronti del 2007.

Di Alessandro Tartaglione

Direttore Responsabile di Campania Slow | Contatto Facebook: http://www.facebook.com/a.tartaglione

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